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Editore: Mondadori
Reparto: Letteratura italiana: testi
ISBN: 9788804581925
Data di pubblicazione: 28/10/2008
Numero pagine: 107
Collana: Lo specchio
La forma compatta ed essenziale di questa nuova fase della poesia di Mario Benedetti (Udine, 1955) offre la continua sorpresa di immagini che si aprono come in squarci improvvisi e violenti, come apparizioni sensibili e a volte ossessive dall'interno di un dormiveglia faticoso e cupo. Sono forse queste le pitture nere del titolo, le presenze sinistre o beffarde che rimandano alla grandissima arte di Goya. Eppure, nulla di astratto si affaccia in queste visioni, che provengono direttamente dalla materia e dalla sua sofferenza, in una sorta di "tempo senza tempo", di ambigua sospensione resa dal poeta con una vigorosa energia espressiva. Ma nel buio, nel "mondo nero" di queste sospensioni, di queste allucinazioni ipnagogiche o oniriche, agisce costante la spinta vitale alla ricerca del colore, dei colori troppo spesso negati nell'opacità del corpo, di una luce che possa trionfare, e che si manifesti oltre il corpo, al di fuori di un corpo e di una carne già troppo abitata nel dolore. Benedetti aveva imposto la sua voce originale nel 2004, con il suo primo libro importante e riassuntivo, "Umana gloria", uno degli esiti maggiori della nostra nuova poesia distinti dal fiato largo, dalla quotidianità e dalla "prosa" di quei versi aperti, carichi di senso vivo dell'esistere. Queste liriche si presentano invece quasi come l'aspro e tagliente rovescio di quella tessitura. Una strada di una concisione estrema che esprime nella tensione senza pausa gli umani sfondi drammatici del nostro esistere.
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