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Editore: Garzanti
Reparto: Letterature straniere: testi
ISBN: 9788811361602
Data di pubblicazione: 16/10/2002
Numero pagine: 587
Traduttore: Nacci B.
Collana: I grandi libri
Ambientato nel Settecento in un'Inghilterra ricca di chiaroscuri gotici e di atmosfere oniriche, "L'uomo che ride" (1869) è una storia di sconfitti che ha per protagonisti due orfani - il mostruoso Gwynplaine e l'indifesa Dea, cieca dalla nascita - allevati da un saltimbanco filosofo. Il fanciullo, sfigurato dai suoi rapitori, ha il viso fissato in una maschera di eterno riso. Fattosi uomo scoprirà di essere figlio di nobili e riconquisterà il suo blasone, ma, schernito dai suoi pari, cercherà di nuovo rifugio fra i vagabondi accanto all'amata Dea e porrà fine ai suoi giorni per la disperazione dopo averla trovata agonizzante. In questo romanzo d'avventura che è anche affresco storico e poema visionario, gli istinti primigeni e brutali convivono con una tenera, luminosa umanità. Hugo vi fa un uso spregiudicato di uno tra i più collaudati espedienti narrativi, l'agnizione - la rivelazione finale della vera identità del personaggio chiave - ma la dissolve nell'atto stesso di realizzarla. Perché l'uomo che ride non può strapparsi la maschera: essa è e sarà per sempre il suo volto.
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