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Editore: Il Mulino
Reparto: Scienza politica
ISBN: 9788815124968
Data di pubblicazione: 13/11/2008
Numero pagine: 265
Collana: XX secolo
Un testo base della letteratura tedesca di guerra, e insieme un manifesto delle idee che fecero del primo conflitto mondiale una sorta di "scontro di civiltà". Nel febbraio 1916, plaudendo alla rinascita nazionale e alla "tregua interna", Johann Plenge ravvisa nell'evento bellico l'aurora di un nuovo "spirito" che dalla Germania si propaga all'intero mondo industrializzato e che fa convergere in un "nuovo Tutto" le forze dell'economia e dello Stato. La Grande Guerra gli appare densa di significato metastorico: è una "rivoluzione tedesca" destinata ad affossare anche il ricordo della Rivoluzione francese e a rigenerare, nel segno di una integrazione tecnocratica, le ormai sfibrate società dell'Occidente. Contro le "idee del 1789" - libertà, eguaglianza, fratellanza - il nuovo spirito propugna valori antichi - dovere, ordine, giustizia - che però appaiono di estrema modernità non appena il principio etico-pratico dell'organizzazione venga applicato uniformemente sia alla grande industria e alla finanza, sia all'ordinamento politico-istituzionale. Tali sono le "idee del 1914": programma antidemocratico e antimarxista nelle premesse, che però innalza la tecnica a destino dell'umanità, a fattore di liberazione e di potenza.
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