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L'applicazione del principio di reciprocità nelle relazioni di cura va oggi riscoperto in ambito sociosanitario. Questo volume pone in risalto come la relazione di cura possa risultare particolarmente equilibrata e produttiva se considerata non solo come relazione univoca, dove il curante beneficia il curato fino al punto da considerare il paziente un altro sé stesso, ma anche in senso inverso, come relazione dalla quale il medico o l'operatore trae continuo beneficio da un rapporto profondo col malato e con le sue esigenze. La dimensione relazionale di reciprocità diviene così anche il migliore antidoto contro la tendenza alla funzionalizzazione organizzativa del soggetto curante, poiché un professionista attento alla persona curata, considerata come un altro sé, può contribuire a un miglior funzionamento di tutto il sistema sociosanitario proponendo innovazioni e spunti utili a diversi livelli, raccolti dal proprio e altrui vissuto, teorico e applicato. Combinando le competenze di medici, infermieri, educatori, filosofi, teologi, sociologi, psicologi, pedagogisti e tanti altri esperti di vari campi del sapere, il volume coinvolge plurimi saperi, scientifici, sociosanitari e bioetici, sapienziali e religiosi, teorici ed esperienziali. Tale lavoro non intende pertanto rivolgersi solo a medici e operatori sociosanitari, ma a tutti coloro che sono in qualche modo coinvolti in una relazione di cura.
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