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Le ricerche sulla condizione di bambini e adolescenti in tempo di pandemia hanno spesso concentrato l'attenzione sulla scuola come ambito in cui l'impatto della crisi è stato particolarmente rilevante e problematico, sottolineandone soprattutto gli effetti negativi sull'apprendimento e sulla motivazione degli alunni. Questo volume esplora la connessione della digitalizzazione obbligata della scuola in tempo di pandemia con alcuni aspetti chiave dello sviluppo umano degli alunni, colti attraverso le competenze sociali ed emotive (o character skills) degli studenti quindicenni di alcune scuole dell'area torinese. In che modo le caratteristiche personali hanno inciso sulla reazione creativa dei giovani alla crisi? Come sono state a loro volta condizionate dalla trasformazione dell'ambiente educativo scolastico? Il libro risponde a queste e ad altre domande basandosi sui risultati di una ricerca sul campo, da cui si deduce che le esperienze educative digitali non sono soltanto un limite o un problema, ma rappresentano anche una risorsa per l'indagine e per la formazione stessa. La loro valenza dipende in gran parte dal fatto che siano impiegate nel contesto di idee e pratiche di educazione come capacità di relazione sensata. Le indagini qui presentate mostrano che dalle character skills i sistemi educativi possono aspettarsi non una «nuova» fonte che fondi il senso delle cose, ma una risorsa pratica per dischiudere tale senso. Conoscere meglio le capacità socio-emozionali degli alunni, entrare in sintonia con esse, stimolarne lo sviluppo, può servire a mediare l'accesso ai contenuti, ai significati, all'insieme del mondo naturale, sociale e pratico con cui le persone non possono - per ragioni di senso e di sopravvivenza - non entrare in relazione.
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