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Editore: Rizzoli
Reparto: Scienza politica
ISBN: 9788817173674
Data di pubblicazione: 23/04/2024
Numero pagine: 276
Collana: BUR Saggi
Nel cuore del ricco Nordest, Verona è stata il laboratorio italiano dell'estrema destra di potere. Qui hanno trovato spazio ex skinhead e animatori di festival nazirock, capi ultrà che allo stadio inneggiano a Hitler ed esaltano "una squadra a forma di svastica", tradizionalisti cattolici nemici giurati dell'Illuminismo dello Stato unitario e del "dilagante progressismo ecclesiale", avvocati dal saluto romano fin troppo facile, promotori di cene e gite in cui "è gradita la camicia nera". In questo libro Paolo Berizzi riavvolge il filo che risale non solo ai tempi della Repubblica di Salò, di cui Verona fu una delle capitali, ma addirittura agli albori del movimento fascista, visto che quello di Verona fu, nel 1919, il "fascio terzogenito", nato appena due giorni dopo la fondazione dei Fasci di combattimento in piazza San Sepolcro a Milano. Unico giornalista europeo a essere sotto scorta da anni per le minacce neofasciste, Berizzi mostra il fertile terreno di coltura che ha alimentato l'eversione nera, da Ordine Nuovo alla Rosa dei venti al Fronte Nazionale. Un'inchiesta coraggiosa, in cui l'autore ritrae senza sconti le contraddizioni dei nuovi estremismi che stanno prendendo sempre più forza in Italia e in Europa.
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