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La cultura come strumento di inclusione sociale e l'educazione al bello come leva per una crescita di bambini e ragazzi liberi dall'ignoranza e dalla paura. Le prime sperimentazioni realizzate in Italia hanno restituito la certezza di una potenzialità reale: marginalità sociale e povertà educativa si combattono dando ossigeno a iniziative che coniugano cultura e sociale, arti e scoperta del sé e del mondo. All'impresa sociale "Con i bambini" va il merito di avere creduto in "Affido culturale" dando al connubio tra inclusione e cultura la possibilità di sperimentarsi in 4 città (Napoli, Bari, Roma e Modena). Oggi sono 10 i territori dove è vivo Affido culturale. Il libro nasce dal confronto tra una prassi innovativa e la ricerca scientifica: dall'economia sociale alla psicologia, dallo studio della storia dei musei a quella del teatro, così come dalla pratica e dall'analisi di essa, sono nati stimoli e riflessioni interessanti sia per i practitioners sia per i ricercatori. Nella prima parte del libro, dopo la premessa di M. Rossi Doria, vi sono riflessioni di studiosi della Federico Il di area umanistica (P. D'Alconzo, F. Cotticelli, M. Musella, M. Verde, M.C. Zurlo). La seconda parte contiene saggi che propongono riflessioni specifiche nate da collaborazioni tra ricercatori e operatori (M.F. Cattaneo Della Volta, S. Di Ruvo, R. Perillo, F. Vallone, V. Vellone, M.C. Zurlo). Nella terza parte parlano le quattro esperienze iniziali (I. Esposito, S. Petricciuolo, P. 1Picciocchi, G. Staltari, M. Vertolomo) e la prima delle nuove (S. Baldini).
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