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Dall'uscita di "Dalla Sirte a casa mia" (Premio Viareggio per l'Opera prima nel 1952) a "Gli anni e gli inganni" (1965), passando da "L'ultimo veliero" (1962) e da "Bandiera bianca a Cefalonia" (1963), in Italia i romanzi e i racconti di Marcello Venturi hanno incontrato un'attenzione significativa soprattutto tra gli anni Cinquanta e Sessanta, ma hanno avuto anche una diffusione internazionale. A partire dal 1950, infatti, molti suoi testi sono stati tradotti in vari paesi dell'Europa dell'Est, specie in Unione Sovietica, in Polonia e in Ungheria, dove il racconto Vacanza tedesca è divenuto anche un film. Ma Bandiera bianca a Cefalonia ha raggiunto un successo più ampio approdando in Bulgaria, Stati Uniti, Regno Unito, Grecia, Lituania, Repubblica Ceca, Paesi Bassi, Ucraina. Altri suoi libri sono stati poi tradotti: L'ultimo veliero nella Svizzera tedesca, Terra di nessuno in Estonia, Vacanza tedesca in Argentina e in Armenia. Singoli racconti dell'autore di origine toscana sono infine apparsi - in periodici, in antologie o attraverso letture radiofoniche - in Albania, Lettonia, Spagna, Romania, ex Jugoslavia. Grazie al lavoro di un gruppo di ricerca internazionale, il volume, che esce in occasione del centenario della nascita di Venturi, ripercorre per la prima volta gli itinerari seguiti dai suoi scritti fino all'incontro con lingue diverse da quella italiana. Racconta inoltre i viaggi europei compiuti dallo scrittore (a Belgrado nel 1948, per esempio, o a Cefalonia nel 1962), le relazioni intellettuali e le amicizie (come quelle con le traduttrici Barbara Sieroszewska e Julia Dobrovolskaja), non senza fare luce sui contesti - storici, politici e culturali - nei quali le sue pagine, partite dall'Italia, sono arrivate.
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