Il libro dei primati del regno delle due Sicilie dal 1734 al 1860. 135 record descritti, illustrati e documentati di De Crescenzo Gennaro - Bookdealer | I tuoi librai a domicilio
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Il libro dei primati del regno delle due Sicilie dal 1734 al 1860. 135 record descritti, illustrati e documentati
De Crescenzo Gennaro

Il libro dei primati del regno delle due Sicilie dal 1734 al 1860. 135 record descritti, illustrati e documentati

Editore: Grimaldi & C.

Reparto: Storia d'europa

ISBN: 9788832063011

Data di pubblicazione: 31/10/2019

Numero pagine: 230

Collana: Biblioteca napoletana


65,00€
Esaurito

Sinossi

"Molti nobili ingegni sono appo noi, molte opere egregie dànnosi a luce ma la lor fama il più delle volte non giunge di là dal confine della nostra terra. Per il che abbiamo in animo di registrare in quest'opera e gli uomini chiari che vanta la patria e lor cose". Si potrebbero utilizzare queste parole di un'antica rivista pubblicata a Napoli a metà Ottocento per capire il senso di un testo che descrive alcuni primati del Regno di Napoli e delle Due Sicilie: un sano senso di appartenenza e di orgoglio. Ma questo, da solo, non basta e non basterebbe a giustificare queste pagine. Dai lavori pubblici al diritto, dalle produzioni specialistiche alle scoperte scientifiche, dalle conquiste sociali alle tecnologie più avanzate: spesso, leggendo tra i documenti della nostra storia le notizie relative ai primati del Regno di Napoli, di Sicilia e delle Due Sicilie (useremo l'ultima definizione per sintesi) viene fuori un quadro inedito di una nazione che stava seguendo un suo percorso politico, sociale, economico e culturale sostanzialmente coerente con le scelte delle sue classi dirigenti e con le aspettative dei popoli governati. In questa sede saranno segnalati sinteticamente i primati più significativi: in qualche caso si trattò di episodi importanti ma isolati, altri hanno costituito le basi e le premesse per ulteriori progressi. Quei primati restano la rappresentazione più efficace della storia di un regno, delle sue popolazioni e dei suoi governanti, oltre che l' esempio di ciò che sapevamo fare appena un secolo e mezzo fa: una sorta di "spot", di "simboli" e di "icone" in un' epoca nella quale si vive sempre di più di spot, simboli e icone, di immagini che siano in grado di raccontare e di spiegare (ed è questo, forse, uno dei motivi del loro successo e della loro diffusione).

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