Sinossi

C'è un detto fra i tanti che compongono questo volume che può riassumerli tutti: "L'ostaria no porta ai ricordi, i è i ricordi che te porta a l'ostaria" che qualifica questo splendido fumetto allargato o saggio disegnato che è "El vin l'è el late dei veci". L'artista Paolo Perbellini svolge qui un grande lavoro di ricerca nelle tradizioni e ha il merito di non censurare un mondo qualche volta ignorante e spesso spudoratamente maschilista che emerge da tanti detti, è il suo il ritratto di una società, di un mondo contadino, ma per questo non puro nella sua volgarità analfabeta e presuntuosa. L'autore lancia un guanto di sfida in questa alternanza di disegni in bianco e nero e detti in un dialetto, ogni disegno, che non abbisogna di didascalia, ha vita a sé, illusorio, l'autore sfugge a quell'idea, il gioco è un sesto grado da affrontare con spirito libero. Il senso vero di questo lavoro non è il vuoto dei segni che lo compongono è il loro sicuro trasformarsi in poesia, non della memoria ma della vita, del nostro vivere oggi.