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Editore: Chiarelettere
Reparto: Scienza politica
ISBN: 9788832966183
Data di pubblicazione: 12/05/2023
Numero pagine: 416
Collana: Principioattivo
Nessuna dietrologia ma fatti, documenti, testimonianze. Questo libro, scritto da un giornalista e dal principale giudice che ha condotto l'inchiesta sul rapimento di Aldo Moro, prova a bucare silenzi di anni e mostra quello che non è mai stato visto né raccontato. Eppure esiste. Non possiamo ignorare il ruolo che l'UCIGOS, la polizia di Cossiga, ha avuto in tutta questa faccenda, insieme al comitato di crisi, le cui relazioni, qui proposte, lasciano esterrefatti. Non è vero che non si poteva fare niente per salvare Moro: sono state ignorate segnalazioni e bloccati ordini di perquisizione che sarebbero stati decisivi, ci sono le prove che i covi di via Gradoli e via Montalcini volutamente non sono stati scoperti, alla magistratura è stato permesso di operare solo a omicidio avvenuto e chi tra la polizia avrebbe potuto intervenire è stato messo da parte. Anche le implicazioni internazionali contano in questa storia: KGB, RAF, STASI e CIA hanno avuto un ruolo non secondario, senza togliere naturalmente alcuna responsabilità alle Br. Moro doveva essere eliminato. La sicurezza e la ragion di Stato non giustificano l'immobilismo. E il dolo. Viene fuori ancora una volta la malattia cronica della nostra democrazia, così fragile e corrotta da non poter mai essere trasparente. Basti pensare a tutti gli uomini dei servizi segreti iscritti alla P2 che in quei mesi drammatici stavano nella sala di comando. Coincidenze? Chi vigilava sulla nostra sicurezza attentava anche alla nostra libertà, eliminando un personaggio che sapeva troppe verità, le più imbarazzanti. Qui sta il cuore del "caso Moro".
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