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Editore: Astrolabio Ubaldini
Reparto: Metafisica
ISBN: 9788834006733
Data di pubblicazione: 20/11/1980
Numero pagine: 114
Collana: Ulisse
Questo volume, pubblicato per la prima volta nel 1962, è al tempo stesso riflessione filosofica, testimonianza poetica e documento storico di un'epoca che ai giorni nostri sta vivendo un rinascimento, sostenuto da nuovi studi scientifici. La riflessione dell'autore parte dalle differenze fra il pensiero orientale e quello occidentale, e individua nella separazione fra mente e corpo l'origine dell'illusione e della frustrazione dell'essere umano contemporaneo. Lì dove, come nel taoismo e nello zen, manca il presupposto di un universo diviso fra spirito e materia, si percepisce la costante correlazione reciproca di tutte le cose e di tutti gli eventi. La 'chimica della coscienza' ha secondo Watts il potenziale per avvicinare l'uomo occidentale alla saggezza orientale, servendosi di due proprietà care alla scienza: semplicità e razionalità. Ma a sorprendere il lettore sarà la lucidità e la competenza con la quale, nel Prologo, l'autore analizza la storia, allora vivida, della prima ondata di esperienze psichedeliche, oltre a una puntuale analisi delle paure e dei dubbi che hanno circondato, e in parte ancora circondano, tali esperienze. Watts non offre facili soluzioni, né tratteggia un quadro idilliaco: nel cuore del libro la riflessione filosofica lascia spazio all'immaginazione poetica, perché "noi procediamo verso la comprensione del mondo con tutte e due le gambe, non con una solamente". A impreziosire il testo, l'Introduzione firmata da Timothy Leary e Richard Alpert (che di lì a poco sarebbe diventato Ram Dass), che fanno il punto sui loro pioneristici studi e sulle possibili declinazioni future.
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