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La predisposizione del sepolcro nel Medioevo latino, bizantino e islamico rappresenta una pratica centrale nella società, caratterizzata da forme di espressione che assumevano innumerevoli declinazioni materiali e immateriali. Nei contesti di maggiore rilievo, tombe accompagnate da apparati evocativi talvolta assai complessi riflettevano l'importanza del defunto. Tuttavia, più frequentemente era la dimensione modesta, se non addirittura anonima, a trasmettere il senso di pietà verso i cari scomparsi. Il volume offre uno spaccato sull'arte funeraria e al contempo sulle ritualità legate alla predisposizione dell'ultima dimora terrena e alla perpetuazione della memoria oltre la morte. Vengono esplorati sia siti funerari ancora integri, sia quelli violati, distrutti, frammentari o persino privi di consistenza materiale. Emerge un mosaico denso di stimoli che considera innumerevoli aspetti legati al tema del sepolcro: i destinatari (santi, religiosi, laici), gli artisti, i valori culturali di riferimento, le modalità di esposizione, le forme e le tipologie di tombe, le espressioni linguistiche e le forme documentarie (le fonti, la liturgia, il culto, la devozione), i media artistici quali la scultura, l'architettura, l'arte monumentale, la pittura, l'epigrafia. Un'opera editoriale che, attraverso un'ampia prospettiva, svela le molteplici sfaccettature di un tema tanto universale quanto complesso.
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