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Visioni dantesche. Monumenti architettonici non realizzati a Dante Alighieri e alla Divina Commedia tra le due guerre
Emelianova Irina

Visioni dantesche. Monumenti architettonici non realizzati a Dante Alighieri e alla Divina Commedia tra le due guerre

Editore: Silvana

Reparto: Architettura

ISBN: 9788836663422

Data di pubblicazione: 18/12/2025

Numero pagine: 304

Collana: Architettura


35,00€
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Sinossi

Questo volume racconta la vicenda dei progetti non realizzati dei monumenti architettonici dedicati al poeta Dante Alighieri e alla Divina Commedia ideati in Italia nell'arco compreso tra gli anni Dieci e gli anni Trenta del Novecento. Grazie a un vasto corpus documentario e all'esame di alcuni snodi concettuali sulla nozione di monumento nazionale e sul rapporto tra utopia e ideologia, questo studio sottolinea il complesso intreccio tra architettura, politica e ideologia in quegli anni. Tutti i progetti di monumento al poeta medievale e alla sua opera qui analizzati riflettono l'orizzonte ideologico dei loro ideatori e committenti. Gli autori e i promotori di questi progetti sono artisti, architetti e letterati, oggi non tutti egualmente noti, ma che furono attivi protagonisti della cultura italiana e mondiale del primo Novecento, attenti osservatori delle tendenze dell'arte del proprio tempo. Si tratta di Cesare Laurenti, Adamo Boari, Armando Brasini, Mario Zampini, di Giuseppe Terragni e Pietro Lingeri e di Giovanni Papini e Galileo Chini. Per questi autori e per i loro sostenitori il riferimento imprescindibile fu lo scrittore e critico Ugo Ojetti che assunse un ruolo chiave nell'ideazione e nella promozione dei monumenti in onore del Sommo Poeta. Tutti i progetti sono stati disegnati contando su un possibile interesse da parte di chi era allora al governo del Paese e con il desiderio di assecondare i gusti del pubblico: sono quindi, certamente, il riflesso di un gusto e di un modo di percepire la storia e la memoria del Medioevo. I monumenti danteschi si presentano dunque non come "fantasie" di singoli artisti, ma come fatti culturali che riflettono in parte le contraddizioni dello "spirito dell'epoca" in cui vennero pensati.

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