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Editore: Gangemi Editore
Reparto: Pittura
ISBN: 9788849212723
Data di pubblicazione: 31/10/2007
Numero pagine: 79
Traduttore: Zaffino M. V.
Susan Crile si era già imbattuta, nel suo percorso artistico, con le conseguenze della guerra: i suoi apocalittici fires of war, realizzati dopo un viaggio di dieci giorni nelle zone del conflitto iracheno del 1991, restituivano panorami infuocati e sterili, allucinati, senza senso. Questa volta l'insopportabile disgusto svelato al mondo intero dalle immagini dell'inferno di Abu Ghraib. Un uso sapiente del gesso, dei diafani bianchi per le vittime, di colori saturi e opachi per i carnefici, con quell'essenzialità e maestria del segno, con quei monocromi dai contrasti drammaticamente eloquenti. E potentemente capaci di evocare una partecipazione emotiva profonda, nel ritrovare in quei dipinti le foto di Abu Ghraib. Susan Crile penetra nel cuore di uno dei più famosi dark-sites, prigioni segrete destinate agli interrogatori dei presunti terroristi (uomini, donne, perfino bambini). Luoghi dove il diritto è sospeso, i prigionieri ridotti a corpi alla mercé di un potere assoluto. Le foto sono documenti, sono prove e sono state scattate per dimostrare la sopraffazione e la violenza come valori positivi, l'umiliazione della vittima come segno di vittoria. Ma l'autrice ne ribalta completamente il senso: restituisce umanità, identità e spessore ai corpi nudi e tormentati delle vittime. Sottolinea la greve stoltezza del carnefice pieno di orpelli - guanti, scarponi, tute mimetiche - e privo di volto.
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