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Editore: Gangemi Editore
Reparto: Pittura
ISBN: 9788849223507
Data di pubblicazione: 14/06/2012
Numero pagine: 144
Collana: Arti visive, architettura e urbanistica
I pittori sono sempre alla ricerca di equilibrio armonico in cui la forma si accorda all'intelletto. Frutto di scambi antagonisti e di casualità provocante, di pentimenti e di capovolgimenti, questo sostiene la struttura del quadro. Ciò non di meno la pittura pur sforzandosi di decifrare i molteplici inganni del reale, non si limita ad un messaggio in codice e come la musica non si racconta, e pur vantandosi della sua materialità, cioè degli elementi che la guidano, ricordando la formula di Kandisky "il contenuto della pittura è la pittura" essa veicola ugualmente affetti, identità, memoria e spesso un rapporto con la socialità. È il caso del romano Maurizio Diana, erede di una cultura millenaria, ben presto travolto dagli eventi sociali, non si è rivolto verso l'incalzare degli stereotipi del suo patrimonio o dalla parte delle ultime turbolenze dell'instabilità ma, a poco a poco, si è forgiato una problematica a suo uso in cui l'immagine si accavalla, si sdoppia e si ritrae per scivolare nelle maglie scollate di una realtà trasfigurata lasciandoci un'impressione ambigua, concreta e furtiva insieme; l'immagine trasmessa mette in scena luoghi e immagini reali o virtuali il cui amalgama sconcerta. Ma il fine dell'opera non è forse quello di vincere l'indifferenza e di tenerci in sospeso? Ora le tavole di un simile linguaggio trovano il loro fermento nel capovolgimento fotografico dell'immagine e il suo adeguarsi al tessuto pittorico.
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