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Editore: Rubbettino
Reparto: Letteratura italiana: critica
ISBN: 9788849856507
Data di pubblicazione: 26/01/2019
Numero pagine: 306
Collana: Varia
Scritti in tempi diversi, e frutti di una lunga incubazione, i saggi confluiti in questo libro scaturiscono dalla diaspora dell'autore e dal nostos ricorrente che si compiva attraverso la ricerca e la scrittura. Il volume - tutto imperniato sulla letteratura calabrese - è la raccolta, ordinata cronologicamente per secoli, dei saggi più importanti che Morace ha scritto su autori, testi e momenti della sua storia. Dallo studio dell'Aspramonte quattrocentesco (che ha avuto propagginazioni non episodiche in Pulci e Boiardo, in Ariosto e Tasso) a quelli, densi di nuovi risultati ermeneutici, sui canti carcerari di Campanella (un io incarbonito nel proprio destino di prigionia, reale e simbolico, che è «vaglio» del martirio e del valore) e sulle sperimentazioni di Gravina nelle Tragedie cinque (come imitatività del reale in funzione morale), dal romanticismo calabrese (la maggiore acquisizione critica in materia, dopo De Sanctis) alla nascita del romanzo in Calabria, da Alvaro a Seminara e a Zanotti Bianco, si compone un amplissimo quadro prospettico di nuove e importanti valenze storiografiche.
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