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Editore: Mimesis
Reparto: Filosofia occidentale moderna
ISBN: 9788857505312
Data di pubblicazione: 28/01/2011
Numero pagine: 177
Collana: BABELe parole della filosofia
Si è rimproverato spesso a Descartes di non aver pensato l'unione della mente e del corpo, e di aver fondato tutto il sapere sull'aspetto coscienziale del Cogito, aprendo così alla modernità e alla pretesa di controllare la natura e l'altro che noi stessi siamo. In questo libro si ascoltano le richieste di aiuto della principessa Elisabetta del Palatinato, che si rivolge al suo maestro non tanto per conquistare conoscenze teoretiche, ma per comprendere le sfumature del suo sentire e del suo patire. Descartes, mai riconducibile ad una figura certa nella sua unità, ma ricco di ambigui e vitali aspetti marginali di pluralità, è qui il saggio che si è rifugiato nel "deserto", lontano da relazioni pubbliche inquietanti, ed è provocato da una giovane e dai suoi problemi di sofferenza. Le domande che la giovane pone sulla felicità e sull'agire vanno oltre il conoscere certo e, muovendosi nell'ambito del per lo più non quantificabile, guardano alla finitezza dell'uomo, al suo sentire che è privato, ma contemporaneamente pubblico, che è singolare, ma riguarda tutti. Si indaga allora su quale tipo di relazione si è instaurata tra il "saggio" Descartes e chi si è rivolto a lui, non solo per comprendere, ma anche per scegliere come condurre la propria vita in relazione agli altri.
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