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Editore: Mimesis
Reparto: Scienza politica
ISBN: 9788857590035
Data di pubblicazione: 19/05/2023
Numero pagine: 156
Collana: Mimesis
La politica del risentimento populista assume ormai, in prevalenza, il volto dell'anti-immigrazione. Dai margini delle nostre democrazie essa prende forma nell'opposizione a coloro che appaiono come i nuovi, potenziali membri del demos, con cui dividere risorse, anche valoriali, e diritti. Questa è, in fondo, l'agenda dei partiti variamente definiti come populisti, sovranisti o far-right: proteggere "prima" chi è dentro la democrazia e consolare il popolo colpito dalla globalizzazione con una terapia di policy palliativa. Terapia fondata su nuove divisioni sociali, di genere, ma soprattutto etniche. La politica anti-immigrazione è diventata, insomma, l'oppio dei populisti: dei partiti, ma soprattutto degli elettori. In Italia è ormai maggioritario il consenso verso quelle piattaforme incentrate sul protezionismo economico e industriale, repressive sui flussi migratori e restrittive sull'estensione della cittadinanza, "nativiste" e neo-patriarcali sull'educazione e la famiglia, sui diritti alla procreazione o all'aborto, sulle unioni civili o sulla genitorialità non tradizionale. La tesi alla base delle ricerche contenute in questo volume è che la rapida ascesa dei partiti far-right in Italia, in particolare tra le elezioni del 2013 e del 2022, si spieghi prevalentemente sul lato della domanda politica, attraverso quelli che appaiono esserne i due "driver": la paura di un arretramento nello status e nella ricchezza di una consistente piccola e media borghesia, e il risentimento anti-immigrazione che questa esprime.
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