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Diario palermitano. Dal medioevo al secondo dopoguerra. Uomini, donne, luoghi, leggende, sfarzi e misteri di una città millenaria. Vol. 3: Marzo
Gnoffo Santi

Diario palermitano. Dal medioevo al secondo dopoguerra. Uomini, donne, luoghi, leggende, sfarzi e misteri di una città millenaria. Vol. 3: Marzo

Editore: Flaccovio Dario

Reparto: Storia d'europa

ISBN: 9788857911328

Data di pubblicazione: 22/04/2021

Numero pagine: 176


12,00€
Esaurito

Sinossi

Sapete che per tutto il mese di febbraio 1764 a Palermo non cadde una goccia d'acqua? E che il popolo invocava la pioggia in ogni modo? Corsi e ricorsi della vita, direbbe qualcuno, fatto sta che a distanza di oltre duecentocinquanta anni, sembra che la situazione si ripeta. Allora il «monsignore arcivescovo di Palermo» aveva ideato una colletta «prò pluvia» (a favore della pioggia) e decise di esporre il Santissimo Sacramento per tre giorni. Il buon Dio, a quanto raccontano le cronache, mandò la pioggia il primo marzo. A buon intenditor. È soltanto uno dei primissimi aneddoti raccontati nel terzo volume del «Diario palermitano dal Medioevo al secondo dopoguerra» che, come i due che lo hanno preceduto, è un susseguirsi di storie e storielle, brandelli di almanacchi e passi di annali storici, dicerie ed articoli d'epoca. Il mese di marzo è imperniato sulla festa di San Giuseppe e sulla Pasqua, quindi troverete le tradizioni popolari della Domenica delle Palme, dalle cerimonie delle Anime Sante di piazza Ingastone, alla processione dei Cassari e dei Cocchieri; e si ricordano gli "apparatura" cioè gli artigiani che si occupavano degli addobbi religiosi». Spulciamo qua e là: il 3 marzo del 1828 ci fu una tremenda infezione gastrica a Palermo. Che in tema di coronavirus... Il 6 marzo del 1682 fu chiusa la Santa Inquisizione allo Steri; il 7 marzo 1874 i Florio acquistarono le isole Egadi; il 9 marzo del 1161 scoppiò la rivolta di Matteo Bonello contro Guglielmo il Malo, e il 17 marzo del 1658, fu giustiziato Frà Diego La Matina, reo di aver ucciso l'inquisitore del Tribunale del Sant'Officio, don Giovanni Lopez de Cisneros (come racconta Sciascia); infine, il 26 marzo 1938, per chiudere, si imbarcò sul vapore Palermo - Napoli, Ettore Maiorana. Affondando le radici all'epoca delle più antiche fonti medievali e giungendo con le sue propaggini a toccare gli anni quaranta del Novecento quest'opera racconta al lettore la vita di Palermo grazie alle annotazioni giornaliere - come in un vero diario - degli avvenimenti più significativi. Accanto agli eventi trovano spazio proverbi, inserti lirici, modi di dire, tradizioni e usi popolari in grado di restituire il senso di una continuità mai scalfita dal trascorrere del tempo. È così che i lettori più anziani potranno trovarvi il ricordo dei racconti ascoltati nell'infanzia, così come i più giovani potranno soddisfare la curiosità nei confronti di un mondo ormai scomparso. Dodici volumi da consultare periodicamente o da leggere tutti d'un fiato per immergersi nella quotidianità di una città dal fascino unico.

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