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Diario palermitano. Dal medioevo al secondo dopoguerra. Uomini, donne, luoghi, leggende, sfarzi e misteri di una città millenaria. Vol. 12: Dicembre
Gnoffo Santi

Diario palermitano. Dal medioevo al secondo dopoguerra. Uomini, donne, luoghi, leggende, sfarzi e misteri di una città millenaria. Vol. 12: Dicembre

Editore: Flaccovio Dario

Reparto: Storia d'europa

ISBN: 9788857912592

Data di pubblicazione: 22/04/2021

Numero pagine: 128


12,00€
Esaurito

Sinossi

Nel mese in cui il Re Vittorio Emanuele II visita solennemente la città di Palermo (1860), si ricorda l'amaro caso della baronessa di Carini, figlia del principe di Trabia, uccisa per tradimento (1563). La leggenda racconta che fu un frate del vicino convento ad informare don Cesare ed il marito della baronessa che insieme prepararono l'assassinio. Fu preparato l'agguato e quando la spia si accorse che i due amanti stavano insieme, avvertì don Cesare Lanza, che corse nella stessa notte a Carini, accompagnato da una sua compagnia di cavalieri, e fatto circondare il castello, per evitare qualsiasi fuga dell'amante di sua figlia, vi irruppe all'improvviso, e sorpresili a letto, li uccise. Questo è anche il mese in cui nasce il Regno delle due Sicilie: l'8 dicembre 1816, Ferdinando III emanò la "Legge fondamentale del Regno delle Due Sicilie" con la quale stabilì l'unificazione del Regno di Sicilia e del Regno di Napoli: la Sicilia ulteriore (Regno di Napoli) e la Sicilia citeriore (Regno di Sicilia) furono riunite in un unico Stato: il Regno delle Due Sicilie. Furono così, ripristinati, grossomodo, i confini del 1282. Il re giustificò tale decisione sostenendo che non avrebbe potuto essere sovrano costituzionale a Palermo e monarca assoluto a Napoli. Con la nascita di questa nuova entità statuale, il sovrano borbonico assunse il titolo di re delle Due Sicilie, modificando perciò il proprio ordinale e divenendo, quindi, Ferdinando I delle Due Sicilie. Con questa fusione, Napoli assumeva il ruolo di capitale; ebbe, però, come conseguenza la soppressione di fatto della Costituzione e del Parlamento e la perdita, per Palermo, delle sedi centrali del governo. Ciò provocò malumori nell'opinione pubblica siciliana, che sfociarono dopo pochi anni nella rivolta indipendentista del 1820. È possibile ricostruire la storia di una città partendo dalle sue vicende quotidiane? Affondando le radici all'epoca delle più antiche fonti medievali e giungendo con le sue propaggini a toccare gli anni quaranta del Novecento quest'opera racconta al lettore la vita di Palermo grazie alle annotazioni giornaliere - come in un vero diario - degli avvenimenti più significativi. Accanto agli eventi trovano spazio proverbi, inserti lirici, modi di dire, tradizioni e usi popolari in grado di restituire il senso di una continuità mai scalfita dal trascorrere del tempo. È così che i lettori più anziani potranno trovarvi il ricordo dei racconti ascoltati nell'infanzia, così come i più giovani potranno soddisfare la curiosità nei confronti di un mondo ormai scomparso. Dodici volumi da consultare periodicamente o da leggere tutti d'un fiato per immergersi nella quotidianità di una città dal fascino unico.

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