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Editore: Polistampa
Reparto: Letteratura italiana: testi
ISBN: 9788859605607
Data di pubblicazione: 09/03/2011
Numero pagine: 276
Sul lungomare nordafricano due uomini si raccontano e ci raccontano la repulsa del protagonista, l'antropologo Dietrich Taufriegel, a vedere l'immagine delle cose, ma anche la fuga dalla missione dell'amico prete Heilmitt perché "nel tempo dell'arricchimento soccorrere è intollerabile". Le loro verità ultime innescano il lavacro teologico sognato da Heilmitt, l'uccisione di Isacco da parte di Abramo, ossia la disubbidienza e la cesura estrema col divino, tali da imporre l'esaurimento del presente fare. Perché l'uccisione di Isacco, biblico ascendente di Gesù, mira a interrompere l'inferno eucaristico che slegato dal divino e calato nella materia dona all'uomo la potenza per trasformarla. L'uccisione di Isacco decide la fine della condanna al costruire infinito e al suo infinito rinvio in altro costruire. Ne è preludio la folgorante intuizione di Taufriegel, che brucia l'alfa e l'omega di ogni storia umana: "quando le cose sapranno tutto di noi non le vedremo più". Ma l'approdo del segreto viaggio di Taufriegel è segnato dalla terribile eredità lasciata da Heilmitt, e pure dall'obbligo di cercare un'apertura vitale, perché "se tutto è coinvolto nel pensiero che spazio ci resta nel gioco biologico?". Una mutazione s'impone, per la quale però mancano l'intelligenza e il vettore.
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