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Editore: Le Lettere
Reparto: Arti ricreative. spettacolo. sport
ISBN: 9788860873781
Data di pubblicazione: 01/01/2010
Numero pagine: 298
Collana: Storia dello spettacolo. Saggi
Lo studio che qui si pubblica intende ricostruire l'ultima fase del mecenatismo spettacolare della dinastia Medici attraverso l'indagine sul Granprincipe di Toscana Ferdinando de' Medici (1663-1713) e la consorte Violante di Baviera (1673-1731). Fine collezionista musicale e di opere d'arte, Ferdinando, che per sensibilità ricordava il gusto e la competenza dei più illustri avi, fu infatti uno dei più brillanti promotori del teatro del suo tempo. Fiore all'occhiello del sistema spettacolare alle sue dipendenze erano la villa di Pratolino e il teatro pubblico di Livorno dove, negli anni a cavallo tra Sei e Settecento, vennero inscenate opere in musica in grado di tenere il passo delle più rinomate rappresentazioni veneziane, sia per l'efficienza degli allestimenti che per la qualità degli interpreti, gran parte dei quali afferenti alle "scuderie" medicee. A pendant del grande teatro d'opera finanziato dal Medici, negli appartamenti di Violante si consumava invece il rito di una più intima e sobria spettacolarità privata, di cui la principessa era l'indiscussa protagonista, rivestendo i panni di drammaturga e attrice. Ma l'apprendistato artistico e impresariale al fianco di Ferdinando le consentì, l'indomani della prematura scomparsa del principe, di ereditare persino la committenza attiva del marito. In pieno Settecento la qualità del suo nome coincise così con quello di una mecenate da cui ottenere protezione e credenziali di costume e garbo da esibire come passepartout presso le corti.
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