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Editore: Manni
Reparto: Scienze sociali
ISBN: 9788862665865
Data di pubblicazione: 22/10/2014
Numero pagine: 171
In occasione del dibattito sul caso Englaro, nel 2008, alcuni intellettuali stendono il proprio testamento biologico. "Io ho trent'anni e ho paura della morte. Ho paura della malattia, della non autosufficienza, della sporcizia", scrive Andrea Tarabbia nel proprio. E racconta, in questo libro, della vita di suo nonno dopo un ictus; dell'incontro con il presidente di Exit, che aiuta gli italiani che fanno richiesta di morte volontaria assistita in Svizzera; parla con Mina Welby di eutanasia clandestina e di leggi, e con padre..., favorevole alla "buona morte", del potere ecclesiale. Accompagnano questo viaggio i libri e gli autori che hanno scavato nel rapporto che c'è tra la letteratura e la fine della vita. Chiesa, morte, tecnica, libertà, dolore, medicina, autodeterminazione (del malato), identità, diritto di proprietà del proprio corpo, infine giustificazione: sono i poli attorno cui ruota questo reportage narrativo, delicato eppure intransigente, su uno dei temi più scottanti e attuali del nostro paese.
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