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Editore: Odoya
Reparto: Storia d'europa
ISBN: 9788862884518
Data di pubblicazione: 26/04/2018
Numero pagine: 638
Collana: Odoya library
Per lunghi e sanguinosi anni, aerei ed equipaggi italiani hanno affrontato nemici troppo potenti, sostenendo uno sforzo disumano grazie a un coraggio e a un senso del dovere che paiono oggi incredibili: uniche risorse capaci di sopperire all'arretratezza dell'Italia al confronto con colossi come Impero Britannico, Stati Uniti e Unione Sovietica. Gli aviatori italiani fecero miracoli con vecchi biplani Fiat contro gli Hurricane della RAF, si lanciarono con improvvisati ma efficaci aerosiluranti Siai-Marchetti contro massicce navi da guerra. E a un passo dal crollo finale, seppero affrontare con sparuti caccia Macchi e Reggiane le possenti Fortezze Volanti americane che demolivano le città del Belpaese. Dopo il maldestro armistizio dell'8 settembre 1943, un nuovo dramma: la divisione dell'aviazione sui due versanti della penisola. La Regia al Sud, a fianco degli anglo-americani, e al Nord l'effimera Aeronautica Repubblicana, a seguire le sorti ormai segnate di Mussolini. Commilitoni divisi da una diversa valutazione degli eventi, ma tutti accomunati da un sincero amore per il proprio Paese. Durante la Seconda guerra mondiale l'Italia poté costruire poco più di 10.000 aerei, una piccola flotta rispetto ai 100.000 degli alleati tedeschi, ai 120.000 britannici e ai ben 280.000 americani. Pochi furono quelli di tipo moderno, arrivati al fronte troppo tardi per sperare di mutare le sorti. Prefazione di Gregory Alegi.
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