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Editore: Il Prato
Reparto: Filosofia occidentale moderna
ISBN: 9788863361834
Data di pubblicazione: 01/01/2012
Numero pagine: 192
Collana: I centotalleri
Karl Löwith, uno dei maggiori filosofi tedeschi del '900, ha voluto riportare in auge la più antica filosofia greca, "nata grande" con i cosidetti presocratici, intesa come scienza prima, ovvero come scienza della physis, della natura universale. Si può dire che Löwith è stato un pensatore dell'essere e della totalità, un metafisico, o meglio, un physiologo, avendo identificato l'originario con l'eterna potenza generatrice del cosmo. L'aspetto centrale del pensiero di Löwith consiste nell'idea secondo la quale la natura delle cose rimane stabile al di là del variare delle epoche storiche, mentre a poter cambiare sono solo le nostre interpretazioni del vero. Il compito della filosofia, infatti, è quello di aderire alla verità delle cose e di farsene testimone, sapendo riconoscere non solo la natura eterna di tutto ciò che esiste, ma anche la natura dell'essere umano che, come "animale dotato di ragione", giunge alla sua realizzazione proprio nel dispiegare pienamente la dimensione razionale che lo caratterizza. Per ogni uomo la massima aspirazione sarà, allora, il raggiungimento della chiara contemplazione della verità dell'esistente, uniformandosi a quelle dinamiche che caratterizzano la natura universale e personale, pervenendo così al "vivere secondo natura", che dovrebbe coincidere con la conduzione di una "vita buona", contrassegnata dalla serenità, anche nell'epoca del nichilismo e della "fatalità del progress" della tarda modernità occidentale.
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