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Editore: Il Prato
Reparto: Filosofia antica, medievale, orientale
ISBN: 9788863362954
Data di pubblicazione: 01/01/2016
Numero pagine: 128
Collana: Biblioteca della polvere
150 frammenti, più o meno lunghi. La parresia, ovvero la franchezza, la sincerità, il coraggio di dire il vero, il coraggio di dire tutto, è un'idea, una pratica, un valore fortemente presenti nella cultura classica (quella greca in particolare). Essa si manifesta e s'insinua nei rapporti collettivi o interindividuali, nelle relazioni politiche e in quelle private, nelle interazioni che intercorrono tra lo schiavo e il padrone, il suddito e il sovrano, il maestro e il suo discepolo. È un segnale di amicizia, come di una reale democrazia. Di conoscenza del sé che parla attraverso l'altro che ascolta, ma anche dell'altro che parla attraverso il sé che ascolta. E così viene intesa da Filodemo, che vive la fine compiuta della polis greca ed il tramonto della Roma repubblicana. La parresia abita dunque nell'Antichità il meccanismo centrale di costituzione della soggettività, quel meccanismo che rende gli individui soggetti e li declina poi nelle varie identità sociali, politiche, culturali, o di genere. La parresia, insomma, chiede al soggetto fino a che punto crede di essere ciò che deve essere. Fino a che punto vive la verità del mondo, la natura, come sua. Pone quindi a confronto ciò che egli pensa di essere con ciò che è.
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