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Le radici economiche del populismo occidentale
Santaniello Alfredo

Le radici economiche del populismo occidentale

Editore: Olisterno Editore

Reparto: Scienza politica

ISBN: 9788866512912

Data di pubblicazione: 06/11/2025

Numero pagine: 222


18,00€
Si fa attendere

Sinossi

Il saggio, edito nel 2018, costituisce uno dei primi studi trans-disciplinari che fotografa un momento storico preciso del processo di gestione della globalizzazione, definita come interconnessione totale globale di fenomeni che spaziano dalla politica, al diritto, all'economia, nei mutamenti sociali e culturali. L'avanzata dei movimenti populisti, basata sul linguaggio divisivo della Piramide dell'Odio e sui Processi di Deumanizzazione, corrisponde alla crescita del malessere occidentale: un misto di paura del cambiamento e rabbia, covata in rancore, che si manifesta nel voto di protesta della Brexit e nella scelta dell'uomo forte come leader carismatico che si proclama al di sopra delle regole del diritto. Lo studio riporta i dati economici di una "ingiustizia globale" che vede il più forte sfruttare il più debole, con il mondo diviso fra un 1% della popolazione che vive nel lusso dei miliardari ed una massa popolare sempre più impoverita dalle dinamiche di un capitalismo ammalato che, sulla base dei principi del lavoro trans-nazionale, della delocalizzazione e dell'esternalizzazione dei servizi, genera una riduzione del fattore lavoro, a fronte di una sovrapproduzione di beni, laddove "l'offerta mangia la domanda" che genera lo stesso mercato, producendo il fenomeno del "capitalismo cannibale". Una piramide sociale frutto di uno sfruttamento globale del lavoro, che porta all'allargamento della forbice sociale con un blocco della scala sociale, laddove il collasso del ceto medio, baluardo della democrazia occidentale, vede il crollo delle piccole e medie imprese, incapaci di reggere la concorrenza delle multinazionali, cancellando di fatto la libertà d'impresa e paralizzando il naturale meccanismo di redistribuzione del reddito e di sviluppo dei territori, con processi di impoverimento che portano a competizione crescente sul mercato del lavoro e nell'uso dei servizi pubblici. Una conflittualità derivante da una società dello sfruttamento e dell'impoverimento di massa che riduce l'essere umano a "capitale umano", avviando un pericoloso processo di Deumanizzazione in cui l'essere umano viene trattato come oggetto, svilito a numero di bilancio, sfruttato come animale. I centri urbani, sempre più congestionati, diventano terreno fertile di una propaganda divisiva dell'odio che colpisce il diverso, in primo luogo l'immigrato, visto come competitor nella ricerca dello scarso lavoro e nell'uso di servizi pubblici sempre meno funzionanti, fomentando la xenofobia come frutto della paura identitaria, laddove la radice economica diventa base di una sotto-radice culturale, dimostrando il nesso di come lo sfruttamento economico, con la sua ingiustizia, generi dinamiche culturali razziste che portano a scontri sociali, fomentati dal linguaggio divisivo della Piramide dell'Odio come propaganda necessaria ad avviare processi di Deumanizzazione che spingono le masse verso nuove forme di populismo, base ed evoluzione dei fascismi del '900. Il saggio analizza diversi punti per comprendere quali siano le dinamiche macro e micro economiche necessarie da comprendere per poter curare il capitalismo come meccanismo di arricchimento che vada a vantaggio di tutti e non solo di una élite, intersecando diverse materie in uno studio trans-disciplinare utile a generare nuove dinamiche economiche, tipiche di un sano capitalismo, che sia di supporto ad una società più giusta, equa e solidale, come garanzia per l'avvio di processi di benessere, pace e giustizia sociale diffusa a livello globale. Il saggio analizza la radice economica del populismo occidentale, dalla quale deriva la radice culturale identitaria e xenofoba, analizzata nel mio ultimo saggio "Fratello del Prossimo, Teoria della Complessità Semplice, Moltiplicatore di Resilienza per la Pace".

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