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Editore: Viella
Reparto: Storia d'europa
ISBN: 9788867280582
Data di pubblicazione: 06/11/2013
Numero pagine: 523
Intese nel senso più ampio del termine, oggi come allora le strade sono l'intelaiatura che regge la struttura materiale della città. Il loro insieme selciato e case, ma anche vie d'acqua - è il medium per accedere alle regole che nel Medioevo governavano il vivere comune, metafora di tutto quello che costituisce la fisicità degli spazi della città. Spazi che si diversificano in piazze, slarghi, campi, "campielli", "sotoporteghi", articolandosi in una gerarchia che va dalle "strate" - quelle che noi ora chiamiamo "maestre", generatrici dell'urbanizzazione, quasi sempre eredi di antichi cardini e decumani e di ancor più antiche platee - alle generiche contrade e vie pubbliche, alle veneziane "fondamenta", alle napoletane rue, ai vicoli, ai "darbi palermitani", ai passaggi pubblici derivati da spazi privati trasformati in strettissime vie. Partendo da questo punto di vista apparentemente secondario e in realtà privilegiato, in questo volume l'autrice ripercorre - è il caso di dire - la storia delle città medievali italiane, facendo riferimento a casi esemplari disseminati per tutta la Penisola (e non solo). Oggetto di riflessione diventa quindi ogni cellula che compone la città: abitazioni civili, botteghe, edifici pubblici, acquedotti, canali, sistemi di scolo, ospedali, cimiteri, nella consapevolezza dell'inesistenza di una "città italiana", poiché essa sfugge ad ogni tentativo di inquadramento in categorie e modelli.
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