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Nel 1334 il dominio del conte Filippo di Savoia su Torino fu minacciato da una congiura politica ordita da una variegata compagnia di attori: il prevosto della cattedrale, esponenti di famiglie nobili emarginate, membri del basso clero e personaggi ambigui tentarono di consegnare la città ai grandi principi della regione, il marchese di Saluzzo, il marchese di Monferrato, interessati all'affare e forseispiratori del progetto. Dopo mesi di trattative e di tentativi, tuttavia, il piano fallì.Questo libro disseziona la congiura e il suo fallimento - le forze in campo, i protagonisti, le loro parole, gli spostamenti, le azioni militari - per mettere in luce il corto circuito che ha impedito il successo del piano. Non si è trovato un (solo) capro espiatorio: se erano deboli i congiurati, lo erano altrettanto i signori potenti dei principati vicini e a suo modo il conte Filippo di Savoia. La congiura ha messo in luce l'instabilità cronica delle dominazioni territoriali alla metà del Trecento.
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