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Editore: Donzelli
Reparto: Psicologia
ISBN: 9788868438067
Data di pubblicazione: 12/07/2018
Numero pagine: VII-290
Traduttore: Guerra M.
Collana: Virgola
Julia Kristeva tocca in questo volume nodi concettuali che la riguardano da vicino, riconoscendo in Melanie Klein la più grande innovatrice della pratica psicoanalitica dopo Freud. Se quest'ultimo aveva posto al centro della vita psichica il complesso di Edipo e la funzione del padre, Klein si concentra sulla figura e sul ruolo della madre, individuando in essa la fonte non solo della creatività, ma del pensiero stesso, e indicando nel «matricidio» il cardine dello sviluppo psichico. Madre di due figli e moglie infelice, Melanie Klein decide di entrare in analisi, diventando lei stessa, senza alcun tipo di istruzione superiore né una laurea in medicina, analista all'età di quarant'anni. Un percorso biografico e intellettuale straordinario, che apre la strada a una nuova e provocatoria idea di maternità, rivoluzionando la stessa nozione di psiche. L'intreccio narrativo si fa ancora più avvincente perché Julia Kristeva riconosce in Melanie Klein una figura centrale nell'elaborazione della sua stessa visione teorica, una vera e propria madre spirituale, per cui misurarsi con il suo genio diventa occasione di confronto con se stessa e con il senso della pratica psicoanalitica. Un legame della massima profondità in quanto Melanie Klein «fu la prima a fare della psicoanalisi un'arte per curare la capacità di pensare», e senza di lei «non avremmo l'impronta che caratterizza la cultura moderna, vale a dire la contiguità con la follia e la varietà delle cure grazie alle quali siamo in grado di modularla».
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