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Editore: Il Nuovo Melangolo
Reparto: Filosofia occidentale moderna
ISBN: 9788870186253
Data di pubblicazione: 02/11/2006
Numero pagine: 40
Collana: Opuscula
L'antisemitismo ha rappresentato una componente sostanziale della militanza nazionalsocialista di Carl Schmitt. Gli entusiasti ammiratori di questo acerrimo nemico del liberalismo preferiscono tuttavia dimenticare quella che, al fondo, considerano solo una sfortunata parentesi nel percorso intellettuale di un pensatore che non esitano a paragonare a Tucidide. Ora, da un po' di tempo a questa parte, quell'oblio si è fatto attivo: si è tramutato in aperto invito a non leggere i documenti più compromettenti, a cancellare il "dettaglio nazi" nel pensiero di Carl Schmitt. Contro il dogmatismo e la malafede dei ferventi ammiratori del sommo giurista del Fübrer, l'autore esercita il diritto di critica: diritto a sollevare tutte le questioni, anche e soprattutto quelle più spinose e scomode e compromettenti. E lo fa a partire dai testi pubblicati da Carl Schmitt tra il 1933 e 1936, che testimoniano incontrovertibilmente del suo antisemitismo.
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