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Le fonti musicali in Piemonte. Vol. 3: Asti e provincia

Le fonti musicali in Piemonte. Vol. 3: Asti e provincia

Editore: LIM

Reparto: Musica

ISBN: 9788870966794

Data di pubblicazione: 01/01/2012

Numero pagine: XXXVI-428

Collana: Cataloghi di Fondi musicali del Piemonte


40,00€
Esaurito

Sinossi

La tradizione e la ricchezza pecuniaria e fondiaria del potere temporale del Vescovado di Asti, quivi insediatosi attorno al 400 d.C., unita alla rapida ascesa di quello comunale, assicurò al Comune, fra alto e basso Medioevo, una posizione di rilievo fra le comunità cittadine del nord Italia, soprattutto grazie alle fiorenti attività mercantili, feneratizie e bancarie che vi si esercitavano. Nel XIV secolo, con il passaggio nell'orbita viscontea, a partire dal 1342, Asti iniziava il suo lento e progressivo declino, dovendo cedere molti dei suoi antichi possessi feudali al confinante Marchesato di Monferrato. Dopo i Visconti, e fino al 1531, la città fu gestita dalla Casata francese degli Orléans, che, stipulata la pace di Cambrai, la cedette a Beatrice di Portogallo, Duchessa di Savoia. L'avvento di Emanuele Filiberto alla guida del Ducato Sabaudo eliminò tutti i superstiti privilegi di origine feudale sino ad allora concessi ad Asti (fra tutti: la soppressione del Senato locale e le amputazioni territoriali inflitte alla Diocesi, disomogeneamente distribuita fra Stato Sabaudo, Ducato di Monferrato e Stato di Milano) e ristrutturò - sebbene con una certa confusione terminologica e territoriale destinata a perdurare sino al 1750 - l'assetto amministrativo statale mediante l'iniziale creazione di sei province.

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