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Editore: Il Poligrafo
Reparto: Architettura
ISBN: 9788871159294
Data di pubblicazione: 01/01/2016
Numero pagine: 312
Collana: Anfione e Zeto
Nel suo De re aedificatoria, Leon Battista Alberti afferma che l'architettura di una città debba accostarsi il più possibile al modello ideale, in cui ogni costruzione trova la forma e la posizione più convenienti possibile. I consigli dell'Alberti sono validi anche oggi, nonostante siano mutate sia la funzione sociale degli edifici sia il loro rapporto con il polifonico, disperso e insieme concentrato spazio metropolitano. Parallelamente, sono cambiate le direttive per l'edificazione: la crisi della politica, a servizio dell'economia di mercato, mina il delicato equilibrio istituzionale che permetteva la crescita controllata delle strutture urbane. In risposta al senso di inquietudine e impotenza dell'uomo del XXI secolo, le architetture recenti dichiarano violentemente la propria autonomia rispetto al contesto: non si fingono altro da sé, non imitano nulla, sono creazioni simboliche e autonome, proiezioni del potere performativo del pensiero visionario del costruttore che vince le resistenze dei materiali, dell'economia, della politica e della mentalità, in direzione di un risultato nuovo. La torre Eurosky, progettata dagli studi Purini Thermes e Transit e situata a Roma nei pressi dell'Eur, a cui questo numero di Anfione e Zeto è dedicato, si distingue dai sistemi costruttivi attuali perché supera il concetto di stile, uscendo da logiche identitarie/utilitarie per mettersi in relazione con i bisogni e le contraddizioni della città.
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