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Editore: Moretti & Vitali
Reparto: Filosofia occidentale moderna
ISBN: 9788871864372
Data di pubblicazione: 03/12/2009
Numero pagine: 165
Collana: Andar per storie
Sono pochi i libri che, come ha detto Kafka, "mordono e pungono". La mela d'oro è un libro di questo tipo, inquieto e inquietante, che interroga con implacabile lucidità le tracce del destino, interrogando le parole con cui esso si è declinato nell'Occidente, nella terra estrema, che è, fin dall'inizio, sempre, sull'orlo del tramonto. Susanna Mati intesse così una storia, che la coinvolge e che ci coinvolge, che chiama a un viaggio che ci porta dal giardino delle Esperidi fino alla "regione piatta", la nostra, del nichilismo, guidati in questo viaggio dall'inesausto riflesso della mela d'oro, che ci segue e ci guida fin nelle caligini di una bassura inerte e apparentemente senza memoria. Infatti, anche quando si è tentati di cedere alla depressione nichilista, "come se fossimo accaduti senza nostra responsabilità", c'è qualcosa che spinge ad andare avanti. A narrare ancora se stessi, "riuscendo così a convincersi della giustezza della propria trama, riconoscendo e assolvendo il proprio fato". Paradossalmente è proprio decidendo e assolvendo il proprio fato nella narrazione, nella fabula, che si è portati oltre il destino stesso. Si è portati a riconoscere che la propria ricerca è dentro "l'inesausta ricerca-ricreazione da parte dell'intera cultura occidentale dell'hypermoron, di quell'impossibile che va al di là del destino".
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