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Editore: ABE
Reparto: Storia d'europa
ISBN: 9788872971413
Data di pubblicazione: 02/11/2023
Numero pagine: 160
Da diversi anni, alcuni studiosi franco-anglofoni, puntano la ricerca storica sul filone di bastardy e bâtardises, focalizzando l'attenzione sui matrimoni di interesse più in vista del Quattrocento. Il tema ruota intorno alla procreazione degli eredi, avuti da donne diverse, e non sempre nascosti alla Chiesa, al solo fine di reggere il potere. Siamo ai primordi del concetto di famiglia allargata, sviluppatosi a Corte propagatosi fra i nobili alla moda, quasi fosse il progresso dello struscio, un doveroso seguito alla poesia dei menestrelli rinascimentali. In realtà, almeno per i reali, fu solo il tentativo, molto riuscito in Francia, di istituire una Casa reale, il luogo ideale dove poter attingere dame e cavalieri generati a batteria e utilizzati come pedine per occupare le massime cariche statali: politiche, militari e religiose. Ferrante I non solo mise al mondo i sette figli legittimi, ma ne ebbe almeno otto bastardi e tre spuri, fra cui due in trono. Amanti e concubine erano tutte più o meno riconosciute, o conosciute a Corte, in quanto assidue frequentatrici, ora tutrici dei figli scolaretti, ora animatrici rispettate in presenza e ai convenevoli. Alcune di esse sono citate da più di un cronista. Diana Guardati divenne madre di Ferrante il Bastardo e di tre femmine. Intorno alla sua figura aleggia il fantasma di Vico, ma è attestata la sua presenza a Sorrento. Riempì la corte di figli, nipoti e pronipoti. Il Re non fu fedele, ma ebbe due matrimoni da favola, con Isabella dei Chiaromonte, grazie alla quale recuperò il reame ormai perduto, e con l'Infante di Spagna, Giovanna di Trastámara, allorquando la Corona stette per perdere il regno che aveva recuperato, offuscato dalle amanti e dalla sete di vendetta. Questa prima parte della vita di Ferrante viene accompagnata da episodi popolari legati alla nascita della prima pietra del pesce, alla perdita di Benevento in ducato del Papa, agli incontri con S.Francesco da Paola che ridà vita ai pesci arrostiti. E' la vita di corte in una Reggia che si fa sempre più bella, pregna di vitalità e di giochi d'acqua, di libri proibiti e di amori traditi. Nell'Appendice Documentaria il lettore troverà l'elenco dei libri, in parte perduti, posseduti da Minieri Riccio; e il capitolo sugli amori di Re Ferrante tratto da una copia ms. di uno di quei libri che si ritenevano «scomparsi» e che, a quanto pare, viene dato alle stampe per la prima volta.
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