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Sant'Agnese nel 1754. 29° Catasto Onciario della provincia di Principato Ultra, 69° dei Catasti del Regno di Napoli
Muscetta Paolo

Sant'Agnese nel 1754. 29° Catasto Onciario della provincia di Principato Ultra, 69° dei Catasti del Regno di Napoli

Editore: ABE

Reparto: Storia d'europa

ISBN: 9788872971734

Data di pubblicazione: 02/01/2024

Numero pagine: 158

Collana: Catasti onciari del Regno di Napoli


35,00€
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Sinossi

Il casale di Sant'Agnese, oggi frazione di San Giorgio del Sannio, in passato fu uno dei molti casali di Montefusco «sempre riportato per casale nelle antiche situazioni e nelle antiche carte; e costituiva un suffeudo della baronia di Montefusco» , apprendiamo dal Ricca41 che già in epoca angioina era presente il casale di Sant'Agnese «che il Serenissimo Re Ladislao con suo privilegio spedito in Napoli a' 16 decembre 1412 confirmò a Giovanni Sant'Agnesa sito nelle pertinenze della sua Terra di Montefusco della provincia di Principato Ultra Contado di Montorio» che viene definito feudo il cui possesso è antico «quod dicitur feudum Sanctae Agnesis tentum , et possessum antiquitus , et ab eo tempore». Sempre dal Ricca veniamo a conoscenza che nel Cedolario del 1500 si tassò Marino di Sant'Agnese per detto casale di S. Agnese, da Marino il feudo passò al figlio Ferdinando, la cui madre Maria de Mari come tutrice pagò il rilevio alla Regia Corte. Ferdinando trapassò senza eredi e la sorella Ippolita ereditò il feudo di Sant'Agnese sui cui pagò il rilevio al fisco nel 1529. Ippolita Sant' Agnese portò in dote il feudo a Pietro Sellaroli , patrizio beneventano e così il feudo passò alla famiglia Sellaroli di generazione in generazione pagandone ogni volta il rilevio da Giovan Camillo, poi al figlio Tommaso fino a Fabrizio Sellaroli che ne pagò il rilevio nel 1609, successivamente per istanza dei creditori, il Tribunale del Sacro Regio Consiglio vendette il feudo di Sant' Agnese a Camilla Griffo della città di Benevento, alla morte di quest'ultima nel 22 ottobre del 1656, il feudo passò a suo figlio primogenito Giovan Battista Sellaroli che soddisfece il rilevio del castello di Sant'Agnese. Il 1656 sarà ricordato come l'anno in cui si verificò una grave epidemia di peste che ebbe conseguenze devastanti sulla demografia e sull'economia, non solo nel Regno di Napoli ma anche in gran parte dell'Europa. Concentrandoci sul Principato Ultra, si registrò un significativo calo demografico stimato intorno al 40%. Sant'Agnese, ad esempio, vide una diminuzione dei fuochi da 24 a 17, mentre altri comuni più grandi come Apice subirono una riduzione del numero dei fuochi da 450 a 209. Questo volume, oltre al profilo storico, riscrive rigo per rigo, in una sintesi fedelissima, opera dell'Ingegner Muscetta, il Catasto Onciario del piccolo paese, con tutti i nomi antichi delle frazioni, le vie, le chiese e tutti gli abitanti, uno per uno, dal più vecchio al più giovane e traccia un nuovo solco nella vera Montagna dei Casali beneventani di San Giorgio del Sannio di Benevento..

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