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Editore: ABE
Reparto: Storia d'europa
ISBN: 9788872973257
Data di pubblicazione: 26/07/2025
Numero pagine: 190
Collana: Dissertazioni & conferme
Questa seconda parte sui personaggi storici di elevata caratura che ruotano intorno al palazzo di Pietrastornina che ospitò papi, re e principi, consegna alla storia altre bellissime pagine che riguardano l'ex dipendenza beneventana. Il viaggio nella storia delle chiese del ridente paesino ai piedi della montagna del «Monte Vergene», arcipretura trecentesca dell'urbe Benevento, rinata dopo il sisma del 1348, continua con nomi altisonanti che giunsero e soggiornarono in paese. Come abbiamo già avuto modo di dire, qui si svilupparono le antiche chiese di S.Maria de Juso e di San Bartolomeo che dipesero dalla Chiesa metropolitana beneventana, oppidi sofiani da cui si distaccarono i feudi delle due Torri che diedero vita all'Università comunale del Regno di Napoli, a sostegno della tesi dell'autore. Arturo Bascetta ci accompagna per mano alla scoperta di aneddoti e piccoli episodi che coinvolgono persone e personaggi che ruotano in una miriade di località nate dallo sgretolarsi dei 36 casali cittadini. A fare da filo conduttore immaginario è la visita ad limina che a suo tempo fece l'arcivescovo Vincenzo Maria Orsini, futuro Papa, fra le chiese da ricostruire, sostando poi nel Palazzo della Collegiata di Pietrastornina dove visse la prima estate del suo trasferimento a Benevento. Il suo Diario è una fonte preziosa per conoscere i dati dell'epoca riferiti alle chiese, quasi tutte da ricostruire, come egli stesso scrive. Pietrastornina «a dì 8 settembre 1694, la chiesa arcipretale coll'altare maggiore si mantiene dalla Università, in supplemento dalle proprie rendite della chiesa. A dì 10 settembre 1694 la chiesa parrocchiale di S.Bartolomeo apostolo col suo altare maggiore: essendo rovinata questa chiesa prima dell'anno 1703 è stata trasferita la parrocchia alla nuova chiesa di S.Rocco». Il 10 ottobre 1706, il futuro Papa Orsini, attesta che «la chiesa di S.Maria delle Grazie, grancia de' padri di Monte Vergine col suo altare maggiore, si mantiene colle rendite della stessa grancia. A dì 21 settembre 1722 la chiesa di S.Rocco col suo unico altare si mantiene colla propria dote, ed in supplemento dall'Università: l'altare però colla dote assegnata dal signor Principe della Terra, patrono del medesimo» altare. Ma lasciamo che sia l'autore a guidarci in questo prezioso scrigno che si apre ai nostri occhi, mostrandoci i tesori dell'arcipretura di Pietrastornina da egli trascritti con sagacia e pazienza direttamente dalla fonte, che è il nostro Archivio Parrocchiale, in tutti questi anni di paziente lavoro. Questa seconda parte, in particolare, si snoda intorno al viaggio di una figura di elevata caratura, come lo fu quella di Papa Leone XIII, che risulta aver soggiornato a Pietrastornina in gioventù, quando era delegato apostolico beneventano. All'epoca era in via di guarigione per una malattia che lo colpì in gioventù e che lo vide spesso a riposo nelle campagne e nel paese del palazzo estivo dei papi Beneventani. In particolare, del suo soggiorno a Pietratornina, si ricorda quella volta che volle scalare la roccia al centro del paese e alta 240 metri in soli 30 minuti, nonostante le esortazioni di Don Nicola Campobasso, padre francescano del paese e discendente della famiglia titolare del Palazzo che ancora svetta sulla pubblica piazza. Sono pagine di storia da ricordare, raccontare, conservare, come nello stile di Arturo Bascetta, storico ormai di fama internazionale, i cui scritti sono presenti nelle biblioteche universitarie del mondo. Don Giovanni Panichella Parroco di Pietrastornina (Av)
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