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Eleonora d'Aragona e Costanza di Capua. Le due mogli napoletane di Ercole d'Este duca di Ferrara
Cuttrera Sabato

Eleonora d'Aragona e Costanza di Capua. Le due mogli napoletane di Ercole d'Este duca di Ferrara

Editore: ABE

Reparto: Storia d'europa

ISBN: 9788872973578

Data di pubblicazione: 18/03/2025

Numero pagine: 228

Collana: Donne reali e uomini d'arme


44,00€
Si fa attendere

Sinossi

"Questo libro contiene più di una storia da leggere d'un sol fiato, sembra un romanzo, ma non lo è. E nella vicenda dello Zio della sposa che ama la nipote, sfidato a duello da Ercole, c'è tutto il Rinascimento da leggere, da gustare, da amare. Come tutte le cose belle che finiscono presto, non pote' quella vicenda protrarsi alla lunga, specie per una serie di pettegolezzi che portarono il fatto a conoscenza dello zio della ragazza, il quale si infatuò anch'egli della bella nipote, peggiorando la posizione degli sposi segreti. - Fra tanto la cameriera piena di dolore per essere stata per il favore che la sua nemica aveva con Altobella licentiata, desiderando di ritornare alli servigi della padrona, pregò e fe' pregare il signor Galeazzo Pannone che si fosse interposto con sua sorella a volerla pigliare massimamente che per leggiera occasione era stata licentiata. Non mancò Galeazzo di passar l'officio con sua sorella, acciò la pigliasse in sua casa, ma tutto fu in danno per causa del favor che teneva con quella, la sua nemica. E perché era alquanto appariscente e di vista, Galeazzo portò gl'occhi addosso, fece pensiero di tenerla a suo piacere, massimamente che viveva da soldato senza donna in casa. Era Galeazzo bravo e coraggioso et a più d'una prova s'era fatto conoscere per tale. Onde appresso del Re Alfonzo era salito in grand'estimazione e da quell'haveva ricevuto molte onorate mercedi. Posto dunque ad effetto il suo pensiero, se la prese in sua casa, godendola amorosamente e con gran piacere di quella, la quale non contenta degl'abbracciamenti del padrone, volle assaggiare quelli d'un servo che Galeazzo teneva fra gl'altri al suo serviggio. Di fiorita gioventù di maniere, e di volto gratioso e bello a paro di qualunque altro col quale scherzando licentiosamente più di quello si conveniva, diede materia a Galeazzo di accorgersi de loro amori, e non volendo incrudelire contro di loro amori, fattole insieme sposare, se li tolse di casa. Fra tanto Galeazzo teneva stretta prattica con Altobella, sua sorella, di conseguire per sposa a Costanza e tenendo il matrimonio per sicuro, n'aveva anco procurato la dispenza da Nicolò V Sommo Pontefice qual'esso Galeazzo era caro per molti serviggi a pro della chiesa prestati, ma benché sua sorella avesse condisero al matrimonio, con tutto ciò trovò tanta repugnanza la cagione, stava il più confuso e malcontento uomo del mondo. E la povera Costanza vedendosi da sua madre, perseguitata a volerla forzare a sì fatte nozze, si può considerare come stasse dolente. Per la qual cosa ne cadde infermo a letto con pericolo di lasciarvi la vita, era publica per la città e per la corte così la pretenzione di Galeazzo come il continuo martellare che si faceva a Costanza dalla madre e dalla Contessa di Caserta, sua zia, acciò desse il consenso alle nozze. Non restò alla ragazza, nonostante il tradimento, di chiedere aiuto al grande amore della sua vita. E riecco la figura di Ercole spuntare nella cronaca d'amore. Ercole decise allora la sua vendetta verso lo Zio della moglie, suo violentatore e vigliacco traditore, avendola lasciata nelle braccia del suo servo. Insomma questa fu la risoluzione e, trovatolo una mattina nell'anticamera del Re, toccò all'amato prendere di petto la situazione."

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