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Editore: ABE
Reparto: Letteratura italiana: testi
ISBN: 9788872974698
Data di pubblicazione: 14/11/2024
Numero pagine: 82
Collana: Ogni tempo
Consideriamo il Nostro uno degli ultimi "utopisti o visionari" come formazione, capace di incarnare "le proposte di Saint-Simon, Owen, Fourier e Proudhon" e dei Padri del socialismo italiano; e che sa rifiutare, con spirito critico, conformismi, assuefazioni, servilismi; e che, infine, riesce ad esercitare secondo gli indirizzi di Rossi-Doria - frequenti i riferimenti al maestro - la politica del mestiere (missione per Mainolfi) al mestiere della politica. Dopo la stagione del saggio Meridione e meridionali (ABE, 2021), un libro di analisi e verità meritevole di maggiore fortuna, restano sempre vivi e cogenti gli articoli di Nuovo Meridionalismo, i corsivi e le preziose Lettere al direttore del blog dell'Avanti! ... Così si interroga tra dubbi, desideri e svelamenti: Dove sono i poeti? / Chiusi / in una serra / con terra inaridita. / Nessuno / li deve ascoltare. L'interrogativo diventa ancor più insistente e macerante alla ricerca di aderenze e coralità: Poeti, pittori, persone oneste, quale sbarramento e deterrente ai temporali di parole, al grande profluvio odierno, autoreferenziale: un bailamme di luoghi comuni per corse di affari, mentre vecchie e nuove povertà segnano le umane vicende. Insomma una poesia di prossimità al consesso degli uomini, cenacolo di mensa e dialogo contro dissimulazioni, disuguaglianze e ipocrisie. Abbiamo una scrittura che sa amalgamare appartenenza, attraversamenti e pulsioni. Una poesia né astratta né consolatoria, talvolta inquieta, che sa raccordare gramscianamente - con un linguaggio aperto - la sintesi di passato e presente tra conflitti, tendenze e mutazioni. E che, per converso, disdegna l'appiattimento, i trasformismi, le morte parole. Ad incoraggiarla resta l'animosa cosciente volontà (ed eresia) - saldezza di cuore e mente - che osserva, filtra e invoglia fino a (in)sorgere, perché Ho lottato / per lasciarti / un mondo migliore e Il mio DNA è la libertà. Ma anche una poesia a più facce, ricca di aforismi, epigrammatica, talvolta grazia di délicatesse d'une mélodie, viva di impeti e trasalimenti, di virtù e virtuosismi, avendo come cardine una certezza: la gentilezza / rende deboli / le corazze / e le trapassa. Vi leggiamo di tutto, dal Meridione con i suoi braccianti, cafoni con l'ansia di emanciparsi - risucchiati / nelle sacrestie / cloroformizzanti dopo conti, baroni e padroni lestofanti - ancora seduti sul ciglio di un burrone. / E stanno aspettando; la lunga congiunzione che va dal servilismo antico agli innocenti attuali, agli immutabili strascichi di bibbia domestica tra incertezze di fuga e forza di resilienza: Da ragazzo, / fui figlio di emigrante. / Da adulto, / sono padre di emigrante; una serie di gradazioni e distanze da un mondo fragile alle sue apparenze, a una società liquida e alle sue contraddizioni: Dovrebbe essere / facile nuotare. / Scogli e vortici, / ingannatori, / invece, / ti feriscono / o ti inghiottiscono; una scienza e la sua rete: da Internet strumento alle fluenti sorgenti del sapere perché con Ungaretti Pasolini, Malik / Paul Valery e Borges, / Weiwei e Leopardi. / Non mi annoio. Speculare si rivela la fonte/natura. In sintesi c'è un mondo complesso, sospeso, identitario, green per passeggiare tra i borghi antichi. Qui Ogni arco è / un certificato di nascita e possiamo raccogliervi cenere, saponi, odori, il bacio (un tempo destinataria la madre, ora la sua immagine), i giornali da leggere, i teatri, la musica, cose che non fanno andare indietro ma fanno volare. Lo stile lapidario, talvolta tagliente o corrosivo, sa caratterizzarsi per incidere graffiti di memorie contigue alle nuvole.
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