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Editore: ABE
Reparto: Storia d'europa
ISBN: 9788872974940
Data di pubblicazione: 05/12/2024
Numero pagine: 132
Ci sono storie a volte mai lette, mai conosciute, e tantomeno pensate. Sono quelle che l'autore scova chissà dove, in testi antichi, rari, perduti. Poi c'è la parte più consistente del libro composta da brevi profili biografici, una sorta di medaglioni essenziali nei risalti, ma esenti da enfasi campanilistica. Sono ben dodici, dedicati a importanti personaggi di età antica, medievale e moderna che o vantano origini beneventane o hanno avuto significativi rapporti con la città. Costituiscono il contributo più vivace e ricco di curiosità storiche dell'intero testo e rappresentano un modo forse più divertente di raccontare i grandi avvenimenti del passato lasciandoli intravedere sullo sfondo delle vicende della vita dei protagonisti e attraverso i giudizi che di loro i biografi ci hanno lasciato. Si segnalano sia per efficacia di rappresentazione, sia per la varietà e singolarità delle notizie riportate, i ritratti di Silvia Pisacane (XXXIII), di Angelo Catone (XXII), della famiglia Capobianco (XXIV) e di Salvatore Albino (XXVII) che hanno non solo il merito di ricordare figure meno note, ma anche di tratteggiare scenari di più ampia valenza e di aprire spiragli su realtà poco frequentate dalla storiografia. Di non secondario interesse appaiono, poi, i due temi di storia longobarda che consentono all'autore di soffermarsi sul culto di S. Mercurio (XIII) e sugli exultet, rotoli di pergamena decorati con miniature che attraverso raffigurazioni mostrate in sequenza comunicavano ai fedeli, illetterati o meno, le diverse fasi della liturgia della Chiesa beneventana. Motivo della scelta sta nell'intenzione di rimarcare la carenza nella nostra città di allestimenti museali riguardanti proprio alcuni aspetti peculiari dell'Alto Medioevo beneventano. Se si eccettuano le iniziative del Museo Diocesano e della Biblioteca Capitolare, non si trova alcuna sala del Museo del Sannio o del palazzo Paolo V nella quale sia possibile ammirare, pur non in originale, testimonianze dalla produzione culturale della Longobardia meridionale. Con la pubblicazione di questo volumetto Rito Martignetti sceglie la formula delle spigolature erudite da lui felicemente utilizzata con il testo dato alle stampe nel 2006, "Arie da Baule". La denominazione potrebbe, in verità, disorientare. Lascerebbe pensare a malinconiche atmosfere gozzaniane, alle storie minime e intimistiche che le foto scolorite dell'album di famiglia riportano alla memoria, ai sentori di naftalina e di carta imbrunita dal tempo, ma è un'impressione che si rivela subito del tutto sbagliata. La narrazione procede con tutt'altro tono e problematicità di inquadramento, dimostrandosi di indubbia attualità, essendo diretta a ricordare ciò che non avremmo dovuto dimenticare o trascurare del passato delle nostre comunità. Pur richiamando il genere di saggistica per frammenti introdotta in Benevento da Alfredo Zazo e da Giovanni Giordano, il libro se ne distacca perché mantiene nello sviluppo degli argomenti una sua specificità analitica, una precisa strategia comunicativa, oltre ad un filo conduttore critico-interpretativo che gli conferisce unitarietà e che, in alcuni dei temi affrontati, assume quasi la forma delle glosse di origine alessandrina con cui si commentavano i classici della letteratura e le raccolte di leggi. Un esempio di questo tipo di notazioni è dato dai paragrafi particolarmente interessanti dedicati al "Cavaliere Trace di Pago Veiano (VIII), allo "Zodiaco del portale di S. Maria Rotonda" (XX) e alle "Incisioni di Teresa del Po" (XXXII), denso di riferimenti bibliografici, come spiega il professore Francesco Bove.
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