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Gabriele D'Annunzio nelle lettere a Giancarlo Maroni (1936)
Morghen Ruggero

Gabriele D'Annunzio nelle lettere a Giancarlo Maroni (1936)

Editore: Solfanelli

Reparto: Letteratura italiana: critica

ISBN: 9788874977956

Data di pubblicazione: 01/01/2013

Numero pagine: 120

Collana: Micromegas


10,00€
Esaurito

Sinossi

1936. È l'anno della guerra d'Africa, dell'Agro redento, dei Littoriali e degli Agonali, mentre si celebra il decennale dell'Opera Barilla e il 13° della costituzione della Regia aeronautica. Due premi Nobel - Pirandello e la Deledda - muoiono; ad Arequipa in Perù nasce Vargas Llosa, che riceverà il Nobel nel 2010. Mussolini annuncia il piano regolatore dell'economia e la riforma costituzionale. Galeazzo Ciano è ministro degli esteri, Lessona delle colonie, Lantini delle corporazioni. Alla stampa e propaganda va Dino Alfieri, cui d'Annunzio invia tramite il fidato Maroni alcuni "messaggi". Un altro messaggio il fante carsico pescarese invia proprio al fante rivano GianCarlo Maroni, "magister de vivis lapidibus", collaboratore e fratelmo, il "custode del fuoco" in grado di parlargli delle vie terrestri e di quelle celate. A maggio, tramite un medium, la Duse rassicura il poeta dall'aldilà: gli spiriti non soffrono la gelosia. Il Giro d'Italia fa tappa a Gardone. Vince Bartali, premiato da d'Annunzio senza entusiasmo. "Io stimo questa pubblicità - scrive - una Calamità."

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