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Editore: Sardini
Reparto: Bibbia
ISBN: 9788875062361
Data di pubblicazione: 29/09/2020
Numero pagine: 260
Collana: Bibbia e Oriente. Supplementa
Qual è il motivo che spinge l'autore del DeuteroIsaia ad attribuire il titolo di messia a un re straniero? La situazione è se non altro paradossale, considerando che tale affermazione si rintraccia in un oracolo sulla cui autenticità la critica ha pochi dubbi e ricordando al tempo stesso che la tradizione giudaica ha posto la separazione dalle altre culture quale proprio cavallo di battaglia. Per cercare di inquadrare e risolvere la questione, l'autore traccia innanzitutto la storia della critica riguardante la complessa composizione del libro di Isaia, per poi focalizzarsi sull'analisi degli oracoli del profeta anonimo finalizzati ad esaltare l'avvento di Ciro il Grande, l'aquila proveniente dal Nord che prometteva una riforma generale della società dopo la fine del potere arrogante e superbo di Babilonia. La struttura chiastica che l'autore rintraccia nella disposizione degli oracoli che costituiscono la raccolta, mostra con chiarezza l'evoluzione della figura di Ciro che, da uomo di armi, diventa uomo di pace, il primo che la storia ricordi, che a un'epoca di violenze prospetta un'epoca di tolleranza e di progresso come non si era mai vista prima, a partire dal famoso editto che consente il ritorno in Giudea degli esiliati a Babilonia. Sembra impossibile credere a un messia non ebreo, a meno che non ci sia un ricordo autentico, e la figura di Ciro deve aver folgorato la mente del profeta, che ha letto nella sua azione politico-militare il realizzarsi della volontà divina per portare a compimento quel progetto di salvezza iniziato forse già da Giosia e Nabonido.
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