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Editore: Castelvecchi
Reparto: Letterature straniere: testi
ISBN: 9788876157240
Data di pubblicazione: 28/02/2014
Numero pagine: 237
Traduttore: Pistono F.
Collana: Diwan
Dopo sei anni trascorsi in Francia, il giovane Musa torna nel suo Paese, la Siria. Non può prevedere che, appena sceso dall'aereo, sarà arrestato dalla polizia, torturato nella sede dei servizi segreti e condannato senza processo sulla base di un'accusa assurda: quella di appartenere, lui cristiano non praticante, al movimento dei Fratelli musulmani. Questo romanzo, dolorosamente autobiografico, racconta l'odissea durata tredici anni nelle carceri di Hafiz al-Assad, la storia di una resistenza quotidiana alla violenza che annulla i corpi e le menti degli uomini. A Tadmur - la Prigione del deserto dove migliaia di detenuti cercano di sopravvivere ammassati l'uno sull'altro - Musa costruisce attorno a sé un guscio, una "conchiglia", per proteggersi e osservare l'atrocità che lo circonda. A Tadmur impara a "scrivere con la mente", ad aspettare e, per un attimo, riesce a vivere una delicata relazione con un compagno di prigionia. Con una scrittura limpida e poetica, Mustafa Khalifa ha trasformato in romanzo l'inferno della sua esperienza carceraria, e il suo libro non è solo denuncia, ma anche amara riflessone sull'estensione dell'orrore di cui si macchiano gli esseri umani. Prefazione di Ugo Tramballi.
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