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Editore: SE
Reparto: Letterature straniere: critica
ISBN: 9788877109590
Data di pubblicazione: 27/09/2012
Numero pagine: 164
Collana: Testi e documenti
"Per Lukács, l'opera di Dostoevskij può essere letta come un unitario commento al paolino 'è terribile cadere nelle mani del Dio vivente'. Nel mondo abbandonato da Dio (il mondo del romanzo) ogni contatto con la trascendenza non può essere altro che un contatto devastante per la creatura e naturalmente per le istituzioni. Già l'etica luciferina si nutriva della 'demonia' di chi afferma d'essere meglio dei propri dèi e dunque tendenzialmente della distruzione dell'esistente. Ora, nell'epos dostoevskijano 'la demonia ha acquistato senso', non è più fuga nell'artificiale totalità del soggetto, ma affermazione della volontà di trasvalutazione di tutti i valori, distruzione dell'esistente, che sul piano etico significa principalmente crisi delle 'istituzion' (Gebilde) dell'etica kantiana: "Dimostrare che non solo la seconda etica paraclitica ma anche quella luciferina deve trascendere la giustizia (il saggio, l'eroe tragico, amor dei intellectualis inconfutato!)". Chi ha visto Dio, o chi è incarnazione di Dio sulla terra, come il popolo russo, non può che "andar oltre il diritto e l'etica" anche se ciò dovesse significare il sacrificio della propria anima. Non a caso nello studio su Dostoevskij si elabora tutta una fenomenologia di figure che incarnano questo ideale riconducibile all'idea dell'inevitabilità del peccato in un mondo che è incarnazione somma di Satana." (dallo scritto di Michele Cometa)
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