Sinossi

La commozione che si prova leggendo le memorie di famiglia di Franco Signorini deriva dalla motivazione che lo ha spinto a scrivere: far conoscere le vicende della propria vita, gli incontri, gli studi, gli educatori, i modelli che hanno contato, i tempi difficili della fanciullezza, della adolescenza, della giovinezza, le esperienze di lavoro, le delusioni, gli ideali che lo hanno sorretto, la guerra. E poi l'incontro coi Focolari, con la donna che ha sposato e con cui ha condiviso l'impegno nella vita cristiana, la nascita dei figli, il loro crescere, la loro vocazione e destino, particolarmente quello della ragazza che in Russia porta la testimonianza dell'Ideale di Chiara Lubich. È così che si crea una tradizione, vale a dire un grembo che ti accoglie e ti fa respirare e stringe i membri della famiglia, della "stirpe", in una coesione affettiva, data dalla coscienza di appartenere a una casa comune, il più bel dono che si possa trasmettere alla propria "gens".