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Editore: Limina
Reparto: Scienza politica
ISBN: 9788886713290
Data di pubblicazione: 01/01/1997
Numero pagine: 228
Collana: Fine millennio
L'"outsider" di Mani Pulite, il ministro fuori dal coro, l'autodidatta della politica. Una vita da perenne intruso, quella di Antonio Di Pietro, sempre in lotta con il "numero chiuso": come contadino che riscatta l'umile estrazione sino alla laurea; come magistrato-poliziotto che riesce a sfondare e a demolire il sistema di corruzione dove altri pm si sono o sono stati fermati; come imputato alle prese con il risvolto penale di comportamenti privati; come aspirante politico che per due anni a bagnomaria commette errori e ingenuità non meno nocivi degli attacchi e dei dossieraggi di cui è bersaglio; e ora come candidato dell'Ulivo nella disfida del Mugello trasformata quasi in ordalia dalla frontale controcandidatura di Giuliano Ferrara. Un Di Pietro così non è mai stato raccontato prima d'ora. Perché mai prima d'ora Piercamillo Davigo, il collega, ma soprattutto l'amico, di Di Pietro nel pool, ha accettato di parlare senza remore del suo rapporto con l'ex pm. E perché proprio di esse, e del significato della sua candidatura in questa fase di grandi scontri sulla Giustizia, ragionano personalità che, ciascuna dal proprio punto di vista o competenza, esprimono analisi e previsioni sul futuro di Di Pietro: dall'ambasciatore Sergio Romano al professor Massimo Cacciari, dall'ex ministro Giovanni Conso al presidente della Commissione Giustizia Giuliano Pisapia, dall'amico "tradito" Mirko Tremaglia a uno dei maggiori poeti italiani, Giuseppe Conte.
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