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Editore: Giacché Edizioni
Reparto: Letteratura italiana: testi
ISBN: 9788886999977
Data di pubblicazione: 01/12/2008
Numero pagine: 60
Collana: Le radici
Questa preziosa raccolta di liriche è un omaggio a Livio Gianolla, una delle voci dialettali più pure ed autentiche della nostra terra. Un canto sommesso e ricco di umori come una sorgente d'acqua limpida che sgorga dalla terra d'Arcola, sentimento felice e struggente d'un tempo ormai volto al tramonto. «Nella parlata dialettale dei vecchi arcolani e nelle tradizioni del paese, trova posto un'importante verità che pochi sanno scorgere ed apprezzare, una verità semplice e quotidiana, che non si può imparare sui libri di storia, ma solo "pei carobi der Portèlo" (G3:6,11) e di cui il poeta sente di essere uno degli ultimi custodi e sacerdoti. La necessità di salvare il dialetto arcolano e di difenderlo dai "puristi del italiacan" (G2:37,33) è impellente. Tutti gli arcolani sono protagonisti dei componimenti di Livio Gianolla, a patto che siano "arcolan de quei vèci, de quei bon,/engravioà coi s?asi der Castèlo" (G1:18,5-6). La democrazia poetica di cui parla Gianfranco Contini a proposito della poesia di Giovanni Pascoli arriva, in Gianolla, ad investire gli umili, oltre alle cose umili: Tonozzi, Governo, Carmagnani sono personaggi originali nella loro semplicità e nel loro anonimato; anonimi per la storia nazionale, anonimi per il mondo della cultura, ma non già per i veri arcolani. Essi incarnano il sapore della vita e delle tradizioni arcolane di un tempo e la loro scomparsa rappresenta l'ineluttabile perdita di un'intera dimensione esistenziale» (Roberto Carli). Con fotografie d'epoca.
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