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Editore: Edizioni Mille
Reparto: Letteratura italiana: testi
ISBN: 9788887780673
Data di pubblicazione: 07/03/2019
Numero pagine: 90
Esaltarsi per una partita di calcio e non trascurare le normali azioni del quotidiano; scegliere un campione come "idolo" ma circoscrivere questa devozione entro i limiti di un ragionevole gioco di ruolo collettivo quale dovrebbe essere il tifo sportivo: è quanto fa l'autore di questo libro, seguace del "Football Club Internazionale Milano" ed emulo di Alessandro Altobelli detto "Spillo". La sua è una confessione della partigianeria verso la squadra del cuore e verso le gesta di un giocatore, mai avulsa tuttavia della considerazione dei contesti sociali in cui essa è maturata e delle ricadute psicologiche spalmate lungo la sua crescita. L'autore ripercorre così la sua età di giocatore di squadre poco più che amatoriali, quando si specchiava in un professionista che raggiunse il titolo di Campione del Mondo di "Spagna 1982"; ma prolunga il racconto - e qui sta molto del suo coraggio espositivo - agli anni seguenti quelli dei successi, quando cioè l'aver appeso gli scarpini al chiodo consente i ripensamenti sulla vita, con l'affacciarsi di qualche vecchio rimpianto e di nuovi angosciosi problemi. Una vita che si vorrebbe spensierata come una domenica allo stadio ma che è esigente come un lunedì di ritorno al lavoro. Per Bellarosa essere tifoso senza cedimenti è stata una scuola preziosa per affrontare più avanti nel tempo il calcio di rigore che un imperscrutabile arbitro gli ha decretato contro. Scriverne lenisce un poco lo smarrimento nel quale il giocatore si è trovato.
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