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Editore: Sensibili alle Foglie
Reparto: Problemi e servizi sociali
ISBN: 9788889883952
Data di pubblicazione: 30/11/1999
Numero pagine: 112
Il manicomio giudiziario, nella lunghissima attesa della sua fine, è certamente un luogo di dolore e sofferenza, di chiusura e costrizione, di abbandono e a volte di morte. Ma spesso anche di terribile attaccamento alla vita. Insomma, un vecchio camaleonte, che cambia colore a seconda degli occhi di chi lo guarda e della letteratura che ne parla. La letteratura, invece, che nasce direttamente in questi luoghi risente in genere della pochezza dei mezzi di espressione disponibili: la chiusura istituzionale e la perdita della libertà si traducono soprattutto nella privazione della possibilità di esprimersi, come accade del resto in tutte le istituzioni totali. E allora bisogna arrangiarsi con i mezzi a disposizione per esprimersi e salvarsi, attingendo a quella grande risorsa vitale che è la creatività, e a quel punto anche il muro può andare bene per raccontare e raccontarsi. Nell'attesa della chiusura degli ospedali psichiatrico giudiziari, questo libro, che propone i graffiti degli internati, può essere letto come documento di attenzione al modello del manicomio, che è potenzialmente e drammaticamente riproponibile, anche se con nomi e in luoghi diversi.
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